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➡ dalle 18:00 banchetti, prodotti km 0, musica con Morris in Flamingo Research Team (un prodotto di Radio Garbino)
➡ live: PETE O’DUBLO BENNETT
filthy garage rock from London
➡ opening act: Isak Suzzi
Accompagnato da:
> > Diego Sapignoli // batteria
> > Roberto Villa // basso
Originario di Blackpool, la carriera di PETE BENNETT comincia negli One Way System, band punk/hardcore fondata da John Robb, che successivamente sarebbe stato la mente della seminale cult
band post-punk The Membranes (di cui oggi Pete è chitarrista).
L’incontro con John Robb ispira Pete a formare la sua band, ma soprattutto lo inizia alla pratica del DIY che diventerà nel proseguo della sua carriera, un vero e proprio marchio di fabbrica.
All’inizio degli anni ’90 Pete si trasferisce a Londra per motivi di studio, e lì nascono i Monkey Island, una delle punk band più apprezzate della scena che all’epoca era stata completamente fagocitata dall’avvento del grunge. In un periodo in cui le major labels dominavano le classifiche alternative, i Monkey Island batterono a tappeto tutto il Regno Unito e gran parte d’Europa
suonando in qualsiasi posto desse loro la possibilità di farlo, organizzando i loro tour in modo indipendente, stampando e vendendo i loro dischi senza l’ausilio di case discografiche. Si creò dietro le loro infuocate esibizioni live, un vero e proprio culto che spinse la più famosa webzine di Londra (e una delle più famose al mondo), The Quietus, a scrivere di loro: “one of the greatest live groups ever”.
L’apertura di Pete Bennett verso i più disparati generi musicali, soprattutto jazz e blues, ma anche reggae e musica caraibica, contribuirono a creare il melting pot sonoro che distinse i Monkey Island da qualsiasi altro gruppo nel Regno Unito per una manciata di stagioni, ma soprattutto indicarono la strada a Pete quando i Monkey Island si sciolsero.
Sempre più innamorato del blues di artisti come Hound Dog Taylor e Lightning Hopkins, Pete forma The Dublo, un combo multiforme in cui gravitano tutta una serie di artisti (non solo
musicisti, ma anche dediti alle arti visive) di stanza ad Hackney, il quartiere più “arty” di Londra dalla metà degli anni ’00. Il Garage blues a tinte jazzate di Pete Bennet fa strage in città, soprattutto nei locali di East London, dove la scena dei pub la fa ancora da padrona e le contaminazioni sono all’ordine del giorno.
Attualmente in tour con The Membranes a supporto delle leggende dark-wave Sisters of Mercy, Pete Bennet rappresenta l’anima più artistica e iconoclasta della scena underground londinese, dove il blues storto mescolato al rock ’n roll e all’etica del DIY rimane un culto tutto da scoprire.
In apertura: ISAK SUZZI
La musica del giovane Isak si immerge nell’hill-country delle aperte praterie per poi far ritorno nel tepore intimistico del dark-blues e delle ballate notturne. Attraverso sospiri ermetici e ritmi incalzanti, questa metonimia di chitarra e voce da origine a un genere del tutto personale che evoca le memorie di una natura ormai perduta e i frammenti di un’era post-apocalittica. Una musica romantica che si infrange al vento del crepuscolo e si risveglia nella quiete dell’alba. Una musica prorompente in cui la miseria morale dell’uomo viene estirpata dalla sublime potenza della natura.
Ingresso a offerta libera, tessera Arci obbligatoria.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]